Platone

Platone fu uno dei massimi pensatori di tutti i tempi, a cui dobbiamo l'elaborazione di gran parte dei temi, dei concetti e del lessico della filosofia. Nato ad Atene, era destinato all'impegno politico-amministrativo, un'ambizione che viene però soffocata dalla profonda delusione di fronte all'ingiustizia e alla corruzione che osserva nei vari governi succedutisi al potere della città. Secondo il filosofo la crisi sociale e politica del suo tempo è l'espressione di una crisi più profonda che riguarda l'intera esistenza umana: egli matura quindi la convinzione che una riforma esistenziale e politica debba muovere innanzitutto dalla filosofia, poiché soltanto quest'ultima è in grado di condurre a nuove e solide certezze intellettuali, sulla cui base edificare un rinnovato modello di società ordinata e giusta. Per dare corpo a questo progetto di rigenerazione spirituale dell'uomo Platone istituì l'Accademia, un'associazione religiosa dedicata al culto delle Muse e un importante luogo di studi, la cui ispirazione più profonda è da ricercarsi nell'educazione etica e politica dei giovani.
Per Platone l'indagine filosofica procede con lentezza e fatica, tappa dopo tappa, ed è per questo che scrive la maggior parte delle sue opere in forma dialogica. Essa infatti è la forma letteraria che meglio esprime l'idea della verità come ricerca continua e interpersonale. Le caratteristiche essenziali dei dialoghi platonici sono:
 gli interlocutori sono persone ben identificate, in numero definito e limitato;
 la ricerca della verità perseguita con metodo e rigore razionale come finalità;
privilegiare i discorsi brevi.
Molto presenti nelle opere di Platone sono anche miti che egli trascrive, rivede o inventa, ed essi hanno una duplice funzione:
• comunicare in modo più accessibile e intuitivo;
• alludere a realtà che vanno al di là dei limiti dell'indagine razionale.
E' stato proprio il ricorso al mito a rendere il platonismo suggestivo e ad agevolarne la diffusione nel tempo.






L'Accademia platonica