Matrix

"Matrix" è un film di fantascienza uscito nel 1999, che rivoluzionò per sempre la cinematografia, non solo per gli effetti speciali ma anche per le tematiche proposte. 
Il film parla di Neo, un giovane hacker dalla doppia vita, che un giorno scopre un'entità di cui non conosce la natura, Matrix, ma di cui comprende l'esistenza attraverso vari indizi trovati sul web. Poco per volta, seguendo le indicazioni che la riguardano, viene in contatto con un gruppo di persone che lavorano per un pirata informatico di nome Morpheus. Neo, che Morpheus riconosce come l'eletto, destinato a salvare gli uomini, accetta di uscire dalla realtà virtuale di Matrix, iniziando un addestramento che lo porterà ad avere alcuni scontri decisivi per il futuro dell'umanità.

Questo film può essere visto come una trasposizione cinematografica del mito della caverna di Platone. Neo vive come prigioniero platonico dentro la caverna, metafora dell'ignoranza e della inconsapevolezza, finché non iniziano ad assalirlo diversi dubbi: la realtà che ha difronte è davvero "tutta" la realtà? Quando Morpheus lo porta "fuori dalla caverna", Neo prova un forte bruciore agli occhi, dovuto al fatto che non gli ha "mai usati", poiché aveva sempre osservato illusioni, proiezioni virtuali. La prima reazione di Neo, quando scopre cos'è Matrix, è di incredulità e di rabbia, ma l'impulso verso la verità è troppo forte, e il giovane hacker decide di proseguire il suo viaggio. 
Il messaggio generale del film, però, non è del tutto negativo: Neo e i suoi amici ritornano in Matrix, sentendosi investiti del compito di salvare gli uomini dalla schiavitù dell'ignoranza, anche se questa decisione comporta un rischio di morte. Il valore della "conoscenza", perseguito e coltivato dai filosofi della Grecia, viene dunque ribadito come il valore fondamentale di una cultura, quella occidentale, che di quell'antica civiltà dovrebbe essere l'erede, ma che oggi, più che mai, sembra vivere nella confusione e nella cecità.